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A cura di Mario Guderzo
Il volume costituisce la prima monografia esaustiva dell’opera dello scultore Valerio Demarchi, in arte Valerius, nato a Conegliano nel 1941 e residente oggi a Pieve di Soligo (Treviso). Da più di cinquant’anni l’artista si contraddistingue nell’ambito dell’arte contemporanea per la sapiente e calibrata attenzione alla rappresentazione della bellezza femminile. Per Demarchi la scultura è “donna”, ma è soprattutto purezza di volumi, maestria eccezionale nel trattamento della materia che ha sempre prediletto: il bronzo. La familiarità che Demarchi ha con questa materia gli permette di esaltare le superfici, di affiorare le qualità tridimensionali, di alleggerire la massa attraverso la potenza della luce che scivola, riflette e si addensa nelle curve dei corpi. Le sue opere si offrono alla luce e all’osservatore come eleganza e bellezza delle forme. Suscitano contemplazione e nello stesso tempo catturano per la forza creativa. Le sue sculture rimandano alle figure mitologiche, alle Veneri e alle Ninfe e sanno accogliere in sé un ideale di perfezione che non è rievocazione della classicità in quanto le sue donne sono “contemporanee”. Sguardi marcati, linee decise e forme prive di tensioni, caratterizzano una scultura che può vivere solo nella mente, ma che Demarchi rende viva dentro un perimetro di materia che ne sancisce l’immortalità. I testi critici di Mario Guderzo, Paolo Levi e Federica Luser evidenziano la profonda sensibilità e la grande capacità creativa di questo scultore trevigiano che ha ereditato la maestria del grande Antonio Canova e del contemporaneo Arturo Martini. “Così si può dire che Demarchi abbia neutralizzato la trasparenza, l’assenza; potenziando l’enigma. È questo il suo segreto, grazie al quale è riuscito a costruire il suo trionfo, ha consegnato la bellezza all’eternità.” Mario Guderzo Un maestro dell’arte plastica, un artista che si caratterizza per la sapiente rappresentazione della bellezza femminile.Uno straordinario scultore che si esalta nel trattamento della materia che ha sempre prediletto: il bronzo. Un meraviglioso viaggio fotografico di luci e riflessi attraverso un mondo di opere immortali e magiche.Un grande artista che ha raccolto la lezione neoclassica di Antonio Canova e quella contemporanea di Arturo Martini.
Editoriale Giorgio Mondadori